Martedì, 28 Maggio, 2013 - 13:35

width=15028 maggio 1974. Strage di Piazza della Loggia. 8 morti, un centinaio di feriti. Dopo 39 anni ancora nessuna verità giudiziaria, ma quella storico-politica è, da tempo, più che acclarata.

Eravamo giovani, ribelli, con la voglia di cambiare il mondo. Sedicenni in cerca di sé. Ci sentivamo, e forse eravamo, più grandi della nostra età, forti come eravamo delle nostre certezze assolute.

Incancellabile il ricordo delle emozioni, delle tensioni, del sentirsi dentro gli eventi di quei giorni.

 

Qualcuno si è perso o ha cambiato strada. Qualcuno già non c'è più. Tanti insistono e non rinunciano alla speranza di poter cambiare almeno qualcosa di questo strano mondo. Giustizia, verità e libertà: i valori non si tradiscono per nessuna ragione, anche se la vita cambia e ti cambia.

Dopo 39 anni ancora in piazza, in quella Piazza, per reclamare giustizia, per non dimenticare e trasmettere la memoria a chi ancora non c'era.

Meschini coloro che non hanno memoria, che cancellano la memoria. Lasceranno il nulla che creano perché ciascuno lascia la memoria che ha.

8 morti, 100 feriti: molti erano insegnanti, persone di scuola. Credevano nella sua funzione civile e sociale e la sognavano diversa. Sono ancora tanti che testardamente continuano a sognare e operare per questo, in silenzio, con coraggio e umiltà.

Per non dimenticare. Perché nessuno dimentichi. (IL VECCHIO)

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