Sabato, 25 Febbraio, 2017 - 12:30

Bene l’impegno, dichiarato dalla ministra Fedeli alle Commissioni Istruzione di Camera e Senato, per consolidare quanto più possibile i posti oggi funzionanti in organico di fatto, così da far crescere le possibilità di assunzione dalle GAE e dai concorsi; una direzione di marcia giusta, che apre a concreti e positivi risultati, ma non del tutto risolutiva.

Va infatti affrontato e risolto anche il problema dei tanti precari, diverse migliaia, che coprono posti vacanti per l’intero anno, pur non essendo inseriti in graduatorie concorsuali. Persone senza le quali la scuola non potrebbe funzionare; sarebbe incomprensibile e ingiustificabile non tenerne conto mentre si ragiona, finalmente, di stabilizzazione dei precari della PA.

La CISL SCUOLA vuole tenacemente cambiare il comma della L.107 relativo ai 36 mesi di servizio dopo i quali un insegnante precario non può più avere un contratto di lavoro.

Paradosale che una Legge  dello Stato vieti anche ai giovani di lavorare dopo 3 anni !!! (36 MESI) ed in una finanziaria si mettano a bilancio denari pubblici per "compensare" coloro che faranno ricorso ad un Giudice per venirsi riconosciuto in "diritto" e per di più un " il diritto a lavorare".

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