I decreti attuativi della legge 107 approvati dal Governo vedono accolte, rispetto ai testi licenziati in prima lettura, buona parte delle osservazioni che nel corso delle audizioni e in sede di confronto al MIUR sono state avanzate dalla Cisl Scuola e dagli altri sindacati e associazioni. Ciò non basta a risolvere interamente tutte le criticità, in gran parte derivanti dall’impostazione della legge da cui le deleghe promanano, e sarà pertanto necessario premere affinché qualche ulteriore passo in avanti possa compiersi nella fase di implementazione successiva, legata alla concreta operatività di quanto i decreti contengono.
Nel merito, in attesa di poter disporre dei testi definitivi per una più dettagliata ricognizione, registriamo che in diversi punti (nuovo sistema di formazione iniziale e di reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria, fase transitoria con un percorso di stabilizzazione dei docenti con più di 36 mesi di servizio, semplificazione degli esami di stato al termine del primo ciclo di istruzione, innovazioni nell’esame al termine del secondo grado, revisione della disciplina delle scuole italiane all’estero) vi sono cambiamenti anche di una certa importanza, in linea con le richieste avanzate dalla Cisl Scuola.
Anche per quanto riguarda gli istituti professionali, nonostante si potesse osare di più e fermo restando che alcuni problemi rimangono insoluti, le nuove disposizioni consentono una maggiore flessibilità nel rispondere ai bisogni degli studenti e, recuperando il concetto di sussidiarietà, orientano il settore verso una migliore integrazione con i sistemi di Istruzione e Formazione Professionali.
La delega sulla costruzione di un sistema integrato zero - sei anni introduce la qualificazione universitaria del personale dei servizi educativi per l’infanzia, tende ad una generalizzazione dei servizi per la prima infanzia, prevede da parte delle Regioni la definizione di standard per i servizi educativi.
Rimangono tuttavia molte opacità, a partire dal fatto che in tutti i testi licenziati si rinviene un richiamo quasi ossessivo alla compatibilità delle risorse disponibili a legislazione vigente e alla invarianza della spesa. Ne deriva la difficoltà nella realizzazione di ambiziosi e impegnativi processi di implementazione qualitativa e quantitativa dell’offerta formativa, difficoltà particolarmente evidente nella definizione delle risorse finanziarie per il diritto allo studio e nell’attribuzione di risorse di organico per l’inclusione e per la scuola dell’infanzia. In tema di inclusione rimane inoltre in ombra il ruolo degli Enti locali e delle Asl di riferimento, mentre si rafforzano i compiti dei collaboratori scolastici pur essendo note le carenze di organico e le difficoltà organizzative poste dal divieto di sostituzione in caso di assenza introdotto dalla legge di stabilità 2015.
Manteniamo le nostre riserve sulla decisione di inserire gli esiti delle prove Invalsi nel curriculum dello studente, che insieme all’affidamento all’Istituto di compiti di certificazione degli apprendimenti in lingua inglese rischia di determinare di fatto un “doppio canale” nella valutazione scolastica degli alunni, che è di diretta competenza dei docenti.
La Cisl Scuola ritiene indispensabile che rimanga aperto e attivo, anche dopo la definitiva approvazione dei decreti, il confronto con l’Amministrazione sugli atti che sarà necessario predisporre ai fini di una loro concreta attuazione; resta più in generale, per tutto ciò che comporta ricadute sulle condizioni di lavoro del personale, la nostra richiesta di ricondurle pienamente all’ambito della contrattazione, in linea con l’intesa del 30 novembre. La Cisl Scuola conferma infine il suo forte impegno su altre questioni (dagli organici docenti e ATA, alla mobilità, alle procedure di assegnazione della sede ai docenti, alle problematiche della dirigenza scolastica) la cui positiva soluzione è condizione necessaria perché non si esasperi ulteriormente il clima di disagio e tensione in cui vive da troppo tempo il mondo della scuola.
Roma, 8 aprile 2017
Maddalna Gissi, segretaria generale Cisl Scuola