Reso noto il testo dell'Enciclica "Fratelli tutti" che Papa Francesco ha firmato ieri, 3 ottobre, sulla tomba di S. Francesco ad Assisi. "Consegno questa Enciclica sociale - si legge nella parte introduttiva - come un umile apporto alla riflessione affinché, di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole. Pur avendola scritta a partire dalle mie convinzioni cristiane, che mi animano e mi nutrono, ho cercato di farlo in modo che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà". Viene fatto espicito richiamo, nella parte conclusiva, a figure non appartenenti al mondo cattolico, come Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma Gandhi. Ed è inserito nel testo un ampio stralcio dell'incontro del 2019, definito "fraterno", con con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, che papa Francesco cita come una delle fonti di ispirazione.
"Oggi in molti Paesi - afferma Francesco - si utilizza il meccanismo politico di esasperare, esacerbare e polarizzare. Con varie modalità si nega ad altri il diritto di esistere e di pensare, e a tale scopo si ricorre alla strategia di ridicolizzarli, di insinuare sospetti su di loro, di accerchiarli. Non si accoglie la loro parte di verità, i loro valori, e in questo modo la società si impoverisce e si riduce alla prepotenza del più forte. La politica così non è più una sana discussione su progetti a lungo termine per lo sviluppo di tutti e del bene comune, bensì solo ricette effimere di marketing che trovano nella distruzione dell’altro la risorsa più efficace. In questo gioco meschino delle squalificazioni, il dibattito viene manipolato per mantenerlo allo stato di controversia e contrapposizione".
"Malgrado queste dense ombre, che non vanno ignorate, nelle pagine seguenti desidero dare voce a tanti percorsi di speranza", così il Santo Padre indica il senso del suo nuovo, potente messaggio di fraternità.