Di quale scuola ha bisogno l’Italia? La nostra Costituzione dice: “La scuola è aperta a tutti”.
Dobbiamo avere sempre più cura di questo aggettivo bellissimo: aperta. L’apertura è il contrario della dispersione, che è la chiusura delle prospettive. Bisogna essere aperti nello spazio e nel tempo. Il tempo della scuola non è solo tempo dello studio: è il tempo della società, dell’incontro. Aprire la scuola vuol dire dare altro tempo ai nostri ragazzi, per leggere in biblioteca, per fare sport, per stare insieme.
Lo ha detto la ministra dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza nel discorso di inaugurazione dell'anno scolastico a Casal di Principe (Caserta) in un edificio confiscato alla camorra. La dispersione, ha ricordato la ministra, lo scorso anno ha riguardato due milioni di giovani che "non hanno studiato e non hanno trovato lavoro". Si tratta di una percentuale in media del 17,6% degli studenti con punte molto alte in regioni come la Sicilia e la Sardegna.
La ministra ha annunciato che in 266 territori partiranno progetti contro la dispersione con "una grande alleanza tra scuola, privato sociale e istituzioni" e un impegno di 50 milioni di euro fino alla fine del prossimo anno.
La riforma "non deve essere roboante e legata al nome di un ministro. Si costruisce giorno per giorno" ha detto la ministra Carrozza che ha anche ricordato l'investimento di circa 450 milioni di euro per adeguare le strutture scolastiche in tutt'Italia e con la possibilità di nominare sindaci e presidenti delle Province commissari per l'edilizia scolastica e la possibilità di contrarre mutui con la Banca Europea degli Investimenti e la Banca del Consiglio d'Europa per "costruire nuove scuole perchè le scuole non devono stare in strutture prese in affitto".