Un discutibile efficientismo di facciata da parte del MIUR che non ha acconsentito al rinvio di un anno dell’avvio della chiamata diretta da parte dei Dirigenti scolastici , sta provocando un caos organizzativo mai visto nelle scuole costringendo i dirigenti scolastici a revocare le ferie del personale e le proprie per procedere alla definizione dei bandi oltre tutto in tempi ristrettissimi. Dopo un anno scolastico appesantito sul piano degli adempimenti, a seguito dell’approvazione della L.107, con l’ immissione in ruolo dei docenti avvenuta a metà anno scolastico, la costituzione dei Comitati di valutazione e la definizione dei Piani dell’offerta formativa triennali, , la richiesta di procedere con i bandi per i docenti dell’organico potenziato appare, in queste condizioni, un vero e proprio accanimento.
La legge prevede la chiamata diretta, però bisogna consentire ai Dirigenti scolastici di lavorare in modo sereno nel rispetto sia della loro dignità professionale innanzi tutto, e soprattutto con l’obiettivo di attivare procedure serie e rispettose della dignità e professionalità dei docenti, affinché la valutazione dei loro curricola sia quanto più possibile in coerenza con le necessità educative e didattiche delle scuole e soprattutto con i bisogni dei ragazzi che la vera priorità .
Costringere i dirigenti a fare un pessimo lavoro non aumenta né la credibilità dei dirigenti né delle istituzioni scolastiche nel loro complesso. E’ evidente che la maggior parte dei dirigenti, a fronte di tempi così ristretti e per non incorrere in contenziosi , non procederà con la chiamata diretta, come prevede la legge , bensì con la chiamata surrettizia sulla base di una graduatoria non ufficiale, costruita con i criteri di quelle vecchie, procedendo in un senso diverso da quanto previsto dalla legge. Oltre a procedere con forzature continue con le norme di legge occorrerebbe essere in grado di prevedere anche i comportamenti conseguenti che una rigidità eccessiva rischia mette in opera.
Rimane oscura la ragione per la quale si sia scelto di procedere in modo così rigido ed anche un po’ ottuso , con una serie di forzature, invece di utilizzare uno strumento che la legge 107 come il Comitato di valutazione , prevedendo un’assunzione di responsabilità da parte di questo organismo, scelta che certamente eliminerebbe il rischio di una eccessiva discrezionalità nell’individuazione dei docenti, sovraesponendo i dirigenti , salvaguardando in questo modo sia il principio della massima autonomia degli istituti che quelli contenuti nella legge 107; ciò consentirebbe non solo di valutare al meglio i curricula ma anche di indirizzare le assunzioni sulle reali necessità formative delle istituzioni scolastiche .
Un rinvio delle operazioni all’anno scolastico 2017/18 sarebbe da considerare di buon senso e consentirebbe di mettere a punto gli strumenti necessari per rendere effettiva ed efficiente l’applicazione della legge sulla “Buona scuola”. In alternativa si chiede che venga applicato, per quest’anno , quanto previsto dal comma 82 della Legge 107 che prevede di mettere in capo le operazioni agli uffici scolastici regionali. Cisl Scuola Regionale Lombardia 21 luglio 2016.