Lunedì, 28 Ottobre, 2013 - 06:30

L'incontro di oggi degli organismi statutari nazionali delle sigle firmatarie del contratto è dedicato a un esame della situazione politico sindacale, secondo quanto deciso nel corso della riunione dei segretari generali svoltasi a settembre che ha ritenuto opportuno convocare unitariamente i gruppi dirigenti per una valutazione complessiva delle misure adottate dal Governo col decreto legge 104/2013 e con la legge di stabilità in corso di definizione. 

CGIL, CISL e UIL hanno dato il via ad azioni di sciopero articolate per territorio, a sostegno di una piattaforma che contiene le richieste di modifica al disegno di legge di stabilità trasmesso al Senato martedì scorso (22 ottobre) per l’avvio dell’iter parlamentare di approvazione. Non è un contesto facile quello in cui si inquadra l’azione sindacale, anche della scuola e per la scuola, sia sotto il profilo delle partite economico-finanziarie in gioco, sia sotto quello delle incertezze del quadro politico, che non costituiscono certo una variabile di poco conto per organizzazioni che, insieme, avevano nelle scorse settimane bollato come irresponsabili i tentativi di provocare una crisi di governo dalle conseguenze imprevedibili. 

Si apre una fase di mobilitazione che dovrà assumere modalità e obiettivi molto chiari: non una generica protesta, ma l’avvio di un confronto che consenta di ottenere modifiche alla legge di stabilità, in coerenza con gli impegni assunti con i sindacati dal Presidente del Consiglio nella fase di preparazione della legge di stabilità. In parallelo all’iniziativa confederale, che assume a riferimento una piattaforma definita da CGIL, CISL e UIL per l’insieme del lavoro pubblico e privato, si sviluppa quella più specifica dei sindacati maggiormente rappresentativi del comparto scuola, che proprio oggi si riuniscono a Roma (Centro Congressi Cavour) per una comune valutazione delle questioni che riguardano prioritariamente il settore dell’istruzione e della formazione. Al centro della discussione, anche in questo caso, la legge di stabilità, ma anche il percorso parlamentare del decreto 104/2013, per il quale si sta avvicinando la scadenza dei sessanta giorni previsti per la definitiva conversione in legge. Le segreterie nazionali delle cinque organizzazioni promotrici dell’incontro hanno messo a punto un documento indicante una serie di obiettivi su cui concentrare l’azione comune, che sarà sottoposto all’approvazione dei direttivi unitari. Un documento di denuncia e di proposta, in cui si dice no al blocco dei contratti e si rivendica l’apertura di una fase negoziale, ritenuta indispensabile per una valorizzazione delle professionalità operanti nella scuola come presupposto ineludibile per sostenere obiettivi di crescita della qualità del sistema di istruzione e formazione.

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