Dieci anni fa veniva ititituito il "Giorno del Ricordo": un'occasione storica per rompere la congiura del silenzio sulle vittime dei titini. Quella prima volta coraggiosamente il presidente Napolitano ricordò le "miriadi di tragedie e di orrori" conseguenti a "un disegno annessionistico slavo", richiamando la "responsabilità dell'aver negato, o teso ad ignorare, la verità"; ma fu accusato di "razzismo, revisionismo storico e revanscismo politico".