Lunedì, 24 Dicembre, 2012 - 07:34

La legge di stabilità, passata da 210 a 544 commi, è lo specchio fedele di un Parlamento italiano più propenso a difendere i propri interessi corporativi e localistici piuttosto che affrontare in maniera seria e responsabile i problemi del paese. Così afferma una nota della segreteria confederale della CISL, che sui contenuti del provvedimento ha anche predisposto una scheda di lettura. Nella legge stabilità - si legge ancora nella nota - ci sono poche luci e molte ombre, come in tutte le leggi di bilancio approvate dal Parlamento negli ultime anni. Purtroppo le misure anti crisi risultano ancora insufficienti a sostenere il paese nella difficile congiuntura economica e finanziaria, considerata l'esiguità delle risorse stanziate (meno di mezzo punto percentuale di Pil). 

 

Per la Cisl sono certamente fatti positivi l'introduzione della Tobin Tax e la detassazione del salario di secondo livello, due provvedimenti coerenti con le richieste della Cisl, che sono stati fortemente osteggiati durante l'iter parlamentare, da destra e da sinistra. Sono state anche recuperate le risorse per gli ammortizzatori in deroga e per i contratti di solidarietà, sui quali la Cisl ha fortemente spinto per una soluzione che tranquillizza migliaia di lavoratori a rischio di licenziamento. L'aspetto più negativo della legge stabilità sono i provvedimenti in materia fiscale perché le risorse inizialmente previste dal Governo per ridurre il carico fiscale dei lavoratori dipendenti e pensionati sono state modificate dal Parlamento, producendo al contrario una riduzione dei benefici per le famiglie senza figli, gli incapienti ed i pensionati. Sono state del tutto vanificate le proposte del Governo sulla riduzione dell'Irpef. Una vera beffa per i cittadini italiani di cui il Parlamento si è reso responsabile per puro calcolo elettorale.

Uno studio approfondito e dettagliato sui veri effetti della manovra approvata dal Parlamento per le famiglie, i lavoratori e i pensionati è stato predisposto dal dipartimento della Cisl per le politiche fiscali. Il Parlamento ha cancellato, per puro calcolo elettorale, i vantaggi della riduzione dell'Irfep per i lavoratori, le famiglie senza figli, gli incapienti ed i pensionati - sostiene Raffaele Bonanni - avvantaggiando invece solo le imprese che ottengono sgravi importanti anche sull' Irap. Si tratta di una vera beffa per i contribuenti che non riceveranno alcun beneficio fiscale nei prossimi anni. Ecco perche'la Cisl, durante la campagna elettorale - sottolinea ancora Bonanni - incalzerà tutti i partiti sul tema della ineludibilita' della riforma fiscale, rivedendo anche la tassazione sulla prima casa, riforma fiscale che rimane oggi lo strumento indispensabile per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese. Non faremo sconti a nessuno su questo tema, fino a quando non raggiungeremo l'obiettivo di una sistema fiscale che faccia pagare di più a chi guadagna di più' e pagare meno tasse a chi possiede di meno .

 

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