Domenica, 27 Gennaio, 2013 - 10:43

Secondo il report di ISTAT,  che ha recentemente pubblicato gli esiti sulla integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statale non statali, nell'anno scolastico 2011-012 gli alunni con disabilità sono aumentati dello 0,1% rispetto all'anno precedente. 81 mila (pari al 2,9% del totale) sono studenti della scuola primaria, 63.000 (il 3,5% del totale) della scuola secondaria di primo grado.

 

Gli insegnanti sono poco più di 65.000 e svolgono attività di tipo didattico, ma anche attività di tipo assistenziale (8,2% nella scuola primaria, 7,2% della scuola secondaria).

Il 14 28% degli alunni con disabilità nella scuola primaria ha cambiato l'insegnante di sostegno nel corso dell'anno scolastico, degli alunni della scuola secondaria di primo grado invece la percentuale del 10%. Inoltre, il 9% delle famiglie di alunni con disabilità ma presentato ricorso per ottenere dal tribunale in aumento delle ore di sostegno.

Troviamo delle differenze per quanto riguarda le ore assegnate agli alunni in base all'area geografica. Nel mezzogiorno è stato assegnato agli alunni un numero di ore di sostegno maggiore rispetto a quello medio: 13,3 ore settimanali nella scuola primaria 10,7 ore nella scuola secondaria di primo grado. Il Nord segue con 10,3 ore nella scuola primaria e 8,3 ore nella scuola secondaria. Al centro abbiamo invece 10,1 ore di media assegnate agli alunni della scuola primaria e otto ore nella scuola secondaria di primo grado.

La differenza nel mezzogiorno è spiegabile con il fatto che, a differenza che nelle altre aree del paese, gli alunni con disabilità possono contare soltanto sull'insegnante di sostegno. Infatti, il supporto didattico fornito dall'insegnante dovrebbe essere accompagnato, laddove l'alunno non è autonomo, dalla presenza di figure professionali, nominate dagli enti locali, che supportino l'operato del docente. Ma a causa delle condizioni economiche del mezzogiorno, gli enti locali spesso non sono in grado di fornire tali figure.

Il dato si lega inoltre ad uno strano fenomeno messo in risalto anche in precedenti rilevazioni secondo cui nel mezzogiorno le certificazioni riguardano soprattutto disabilità fisiche, mentre  nelle altre parti del paese, in particolare nel Nord le certificazioni più diffuse sono quelle che riguardano il ritardo mentale.

Il documento ISTAT

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