Oggi la tragedia è collettiva. Sappiamo allora tutti, senz’ombra di dubbio, che il nuovo ordine che cerchiamo non può essere solo nazionale e neppure continentale, e soprattutto non può essere occidentale o orientale. Deve essere universale.
Così scriveva, tra l'altro, Albert Camus (Mondovi, 7 novembre 1913 – Villeblevin, 4 gennaio 1960) è stato un filosofo, saggista, scrittore e drammaturgo francese, in un pezzo inedito ripreso da Avvenire del 3 novembre 2013 che, pur esendo un'analisi del suo tempo, pare scritto qualche giorno fa.