
Vi sono fiori che sfidano il gelo e si dischiudono nonostante l’inverno, portando con sé la promessa di una nuova stagione. Così sono le donne: forti nella loro delicatezza, indomite nella loro grazia, capaci di sbocciare anche nei contesti più avversi. Eppure, ancora oggi, il loro percorso è spesso intralciato da ingiustizie e disparità: la violenza, il divario salariale, la precarietà, le difficoltà nel conciliare vita professionale e familiare.
Il vero progresso nasce nelle coscienze delle nuove generazioni. L’istruzione è lo strumento più potente per trasformare in profondità la società, radicando nei giovani il principio che la parità non è una concessione, ma un diritto inviolabile. La famiglia è il primo luogo in cui si apprendono il rispetto e l’uguaglianza, ma è nella scuola che questi valori si consolidano, attraverso il confronto quotidiano e il riconoscimento della dignità di ogni persona. Una società che non garantisce pari opportunità alle donne è una società che si priva del proprio potenziale di crescita, ed è per questo che il sistema educativo ha il compito imprescindibile di smantellare stereotipi, coltivare l’empatia e promuovere il merito al di là di qualsiasi distinzione di genere. Una battaglia civile, sociale e culturale che deve vedere unite tutte le parti sociali, le istituzioni, i giovani, gli anziani, gli uomini e le donne, per estirpare le radici della violenza e delle discriminazioni, con un approccio che unisca certezza del diritto, prevenzione, politiche di inclusione, sensibilizzazione, già sui banchi di scuola. Bisogna costruire una vera cultura del rispetto, della non violenza e dell’uguaglianza poiché educare alla parità di genere non significa soltanto abbattere pregiudizi, ma anche fornire strumenti affinché le nuove generazioni sviluppino relazioni autentiche, fondate sulla reciprocità e sulla dignità. In tale prospettiva, l’educazione affettiva e alle relazioni assume un’importanza cruciale: è nella comprensione delle proprie emozioni e di quelle altrui che affonda le radici il rispetto dell’altro, così come nell’adozione di un linguaggio scevro da stereotipi si delineano i presupposti per una società più equa.
La CISL Scuola è da sempre in prima linea in questo cammino, promuovendo la formazione di docenti e studenti affinché la lotta contro ogni discriminazione non resti confinata tra le pagine dei libri, ma diventi prassi quotidiana. Dall’educazione all’affettività ai progetti di contrasto alla violenza di genere, dal sostegno alle giovani donne nei percorsi STEM all’impegno per la parità salariale, la scuola è e deve rimanere il primo presidio di una società equa e solidale.
L’8 marzo non è un traguardo, ma un punto di partenza. Un seme piantato oggi, affinché domani possa germogliare un mondo più giusto per tutte e tutti.
Mariacristina Zarrella
Coordinatrice Donne CISL Scuola Lombardia