Sciopero per l'intera giornata il 5 maggio. Lo hanno appena annunciato i segretari generali dei sindacati promotori nel corso della manifestazione che si sta svolgendo in piazza SS. Apostoli a Roma. Una decisione presa a sostegno delle richieste di modifica al ddl di riforma della scuola all'esame delle Camere.
Molto duro l'intervento di Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola. “Quando si mette mano a questioni senza averne conoscenza e competenza, si finisce come l’apprendista stregone e si rischia di fare danni incalcolabili. Questo sta facendo Renzi sulla scuola.
Non si cambia il sistema scolastico senza chi ci lavora, o peggio contro chi ci lavora. Insegnanti, personale ATA, dirigenti sono il motore della nostra scuola, sono la sua risorsa più preziosa. E’ grazie a loro se la nostra scuola, ogni giorno, funziona e funziona bene pur tra mille difficoltà. Pretendere di cambiare la scuola senza partire dalla loro conoscenza dei problemi, dalla loro esperienza, dalla loro competenza è un grave atto di presunzione ed è anche la ragione per cui stiamo assistendo da mesi a proposte ogni volta diverse, spesso addirittura stravaganti, ma sempre ugualmente lontane da ciò che servirebbe davvero alla scuola per cambiare in meglio.
E così la nostra scuola, che attende da anni un segnale di attenzione vera e di giusta valorizzazione del ruolo che svolge, è messa ancora una volta in balia di protagonismi senza senso.
Questo governo non sta risolvendo alcun problema, anzi ne crea ogni giorno uno nuovo. Ha suscitato grandi attese con promesse che ora non riesce a mantenere; sta caricando di preoccupazioni e tensioni il mondo della scuola, ci propone un modello di autonomia fondato sulla competizione e non sulla cooperazione, rovesciando quello che affonda le sue radici nella nostra carta costituzionale; un modello che in questi anni ha faticato a camminare solo perché privato sistematicamente del necessario investimento di risorse.
Il sindacato è in campo per cambiare profondamente il disegno di legge in discussione alle Camere. Noi vogliamo che siano cancellate le parti del ddl che stravolgono senza criterio modalità di reclutamento, mobilità e gestione del personale, riconsegnandole alla loro sede legittima che è quella contrattuale; vogliamo che professionalità, collegialità e partecipazione siano valori riconosciuti e non disattesi e mortificati. Vogliamo stabilità del lavoro, risorse di organico certe e adeguate per le nostre scuole. Non lo chiediamo per noi, lo chiediamo per il paese, per evitare che una politica presuntuosa e incapace danneggi in modo irreparabile la sua scuola".
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