Lo sciopero nelle operazioni di scrutinio sta avendo larghissima adesione, come ci si poteva attendere dopo la straordinaria partecipazione allo sciopero del 5 maggio e alle manifestazioni che sono continuate e continuano in tutta Italia. Fa sorridere che qualcuno tenti di far leva su rilevazioni parziali per dimostrare presunti flop di una protesta che invece si esprime ancora una volta in modo corale. Non meritano risposta, invece, le accuse di irresponsabilità rivolte ai docenti in sciopero: quella in atto è un’azione di lotta condotta come tutte le altre in modo dignitoso e responsabile.
Irresponsabile si sta invece dimostrando il governo, incapace ancora una volta di tener fede agli impegni presi. L’impegno era quello assunto formalmente dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nell’incontro del 12 maggio, quando si stabilì un percorso di confronto e consultazione che avrebbe dovuto concludersi con un nuovo incontro fra governo e sindacati a palazzo Chigi. Siamo tuttora in attesa di essere riconvocati, e ci chiediamo che senso abbia “concedersi una pausa di riflessione” di fronte all’ampio ed esplicito dissenso del mondo della scuola, se non si riprende e non si porta a conclusione il dialogo con chi lo rappresenta.
I lavoratori della scuola e i sindacati portano avanti da mesi una mobilitazione sempre più ampia e condivisa per contrastare e cambiare provvedimenti sbagliati e dannosi, che non risolvono i problemi veri della scuola, nè la aiutano a crescere e a migliorare: questo il senso vero di una grande vertenza che non consentiremo a nessuno di considerare alla stregua di una polemica interna al partito di maggioranza.
E’ una battaglia nobile, quella del mondo della scuola, nessuno si illuda di poterla fermare senza aver dato ascolto e giusto riscontro alle sue proteste e alle sue proposte.
Roma, 13 giugno 2015
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola