Hanno portato la protesta davanti alla Camera dei Deputati, dove riprenderà a giorni l'esame della legge di stabilità votata dal Senato, di cui puntano a ottenere cambiamenti. Questo l'obiettivo dei sindacati scuola più rappresentativi, che chiedono con forza lo sblocco dei contratti e degli scatti di anzianità. Una doppia penalizzazione che non sono disposti a tollerare, chiedendo invece più attenzione e risorse ad un settore che ha pagato in questi anni un prezzo altissimo in perdita di posti e aggravio delle condizioni di lavoro. La scelta di manifestare a Montecitorio, e poi di invitare i rappresentanti dei partiti all'incontro che si svolge al teatro Quirino indicano la volontà di aprire un confronto diretto e incalzante con la politica, sfidandola ad assumersi la responsabilità di scelte chiare e coerenti con l'obiettivo, tante volte declamato, di valorizzare la scuola come risorsa strategica su cui investire. Non è un generico elenco della spesa, ma una scelta di precise priorità la piattaforma su cui si sviluppa l'azione sindacale: scatti di anzianità, avvio del negoziato sul contratto, sia per la parte normativa che economica, contrasto alla precarietà attraverso la piena attuazione di quanto prevede il decreto con le misure urgenti sulla scuola, a partire dal nuovo piano triennale di assunzioni.
"La nostra mobilitazione non si ferma qui - afferma il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima - vogliamo risposte immediate, che traducano nei fatti gli impegni assunti dalla ministra Carrozza nell'incontro del 22 novembre. Aprire subito la trattativa all'ARAN sul recupero degli scatti 2012, togliere dalla legge di stabilità il blocco di quelli del 2013 e quello dei contratti. I lavoratori della scuola non si accontentano più di parole, ne hanno ascoltato anche troppe. Chiedono che si riconosca il valore del loro lavoro, dicono no a continui e inutili appesantimenti burocratici, chiedono di essere messi in condizione di lavorare con dignità. Chiedono stabilità del lavoro, chiedono di essere sostenuti nel loro impegno di dare al paese una scuola pubblica di qualità".