I segretari generali delle cinque sigle promotrici della manifestazione di domani, 18 aprile, in piazza SS. Apostoli a Roma, evidenziano il significato di un'iniziativa che ha per protagonisti gli eletti nelle RSU della scuola, investiti di una rappresentanza che scaturisce dall'ampio consenso riscosso nelle votazioni del marzo scorso e che ne fa i portavoce della vera scuola, alla quale Governo e Parlamento devono prestare il dovuto ascolto.
Le persone che verranno a Roma sabato 18 aprile, per dire no al progetto di scuola delineato nel disegno di legge all’esame delle Camere e chiederne profonde modifiche, sono quelle che un mese fa lavoratrici e lavoratori, insegnanti e personale ATA, hanno eletto a stragrande maggioranza come loro rappresentanti nelle RSU.
Le liste presentate dai sindacati promotori della manifestazione hanno ottenuto, insieme, più del 90% dei consensi espressi. Poiché hanno votato 810.000 persone (oltre l’80% della categoria) si può dire senza tema di smentita che in piazza ci sarà “la vera scuola”, quella di chi ogni giorno ne vive in diretta le difficoltà, i disagi e i problemi, mettendo in campo per risolverli le risorse della sua competenza e della sua passione.
Saranno proprio i rappresentanti delle RSU i protagonisti della giornata, alternandosi sul palco con i segretari generali dei sindacati per ribadire con forza le richieste su cui da settimane il mondo della scuola è mobilitato:- no a modelli di gestione autoritaria che stravolgono i principi di un’autonomia fondata sulla collegialità, la cooperazione e la condivisione;- subito un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro per tutto il personale docente e ATA impiegato da anni precariamente;- organici adeguati al fabbisogno, per un’offerta formativa efficace e di qualità;- rinnovo del contratto scaduto da sette anni per una giusta valorizzazione del lavoro nella scuola;- no a incursioni per legge su materie soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale;- avvio di una strategia di forte investimento su istruzione e formazione, recuperando il gap che separa l’Italia dagli altri paesi europei.Alla “vera scuola” presente in piazza SS. Apostoli Governo e Parlamento devono prestare attenzione e ascolto: non sono buone riforme, non è “buona scuola” quella fatta di progetti costruiti senza o contro i lavoratori che saranno chiamati a metterli in atto. Questo il segnale che i sindacati intendono lanciare con questa iniziativa, tappa importante di un percorso di mobilitazione che non si concluderà certamente con la manifestazione di domani.Il programma della giornata prevede il concentramento dei partecipanti a piazza SS. Apostoli per le ore 10,30, quando prenderanno il via gli interventi dal palco.Roma, 17 aprile 2015