Continua la mobilitazione della scuola, mentre alla Camera stanno procedendo le votazioni sugli articoli del disegno di legge del Governo.
Presidii, incontri con Prefetti e flash mob davanti alle Prefetture caratterizzano le giornate di oggi e domani in tutte le province della Lombardia:
Bergamo | 19 maggio dalle 15.00 alle 18.00 (galleria foto) |
Brescia | 20 maggio dalle 16.00 alle 18.00 (galleria foto) |
Como | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 |
Cremona | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 (galleria foto) |
Lecco | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 (galleria foto) |
Lodi | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 (galleria foto) |
Mantova | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 (galleria foto) |
Milano | 19 maggio dalle 14.300 alle 17.30 (galleria foto) |
Monza | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 (galleria foto) |
Pavia | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 (galleria foto) |
Sondrio | 19 maggio dalle 17.00 alle 18.30 (galleria foto) |
Varese | 19 maggio dalle 08.00 alle 11.00 (galleria foto) |
FLC-CGIL - CISL SCUOLA - UIL Scuola - SNALS Confsal - GILDA Unams sono in ASSEMBLEA/PRESIDIO davanti a tutte le PREFETTURE della Lombardia,
per ribadire:
• l'urgenza di un piano di assunzioni che soddisfi le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi da quanto prevede l'attuale stesura della legge. Un decreto legge deve garantire le assunzioni decorrenti dal 1° settembre e, per coprire il fabbisogno delle scuole e stabilizzare decine di migliaia di precari che ne hanno diritto, la definizione di un piano pluriennale che interessi il personale docente e il personale ATA
• il rifiuto di un modello di governo della scuola centrato su prerogative del dirigente enfatizzate a scapito della collegialità e della dimensione cooperativa che deve caratterizzare la progettazione e la gestione delle attività della scuola
• la salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l'assegnazione di sede, la mobilità e la retribuzione accessoria
• l'esclusione di soggetti non adeguatamente qualificati nelle sedi di valutazione ai fini della conferma in ruolo e della valorizzazione professionale
• la necessità di ascolto reale e non virtuale sull'impianto della riforma