Sulla determinazione ed attribuzione dell'organico potenziato (fase C del piano assunzionale della legge 107/2015 "La Buona Scuola") pubblichiamo il Comunicato stampa del Segretario generale nazionale della CISL SCUOLA.
Di seguito una presentazione sintetica dei contenuti della nota ministeriale relativa alle procedure per l'acquisizione del fabbisogno dell'organico del potenziamento.
Come volevasi dimostrare. Vengono al pettine altri nodi, anche sul cosiddetto “potenziamento” dell’organico, di un piano di assunzioni che procede a colpi di incongruenze, frutto del modo assurdo con cui è stato impostato. Gli effetti si vedono, e investono sia le “quantità” che le “qualità” del piano.
È ormai accertato che alla fine le assunzioni in ruolo saranno circa 80.000 (invece delle 150.000 annunciate l’anno scorso), le GAE sono tutt’altro che esaurite, la “supplentite” non è stata affatto debellata. Ora si potenziano gli organici, ma non in base alle esigenze che le scuole si apprestano a indicare, bensì in base a quel che passa il convento, ossia in base alle classi di concorso dei 42.000 docenti aspiranti residui. Tant’è che la circolare emanata ieri dal MIUR, non potendo assicurare in premessa la corrispondenza tra le tipologie di posto (classe di concorso) assegnabili e il fabbisogno espresso dalle scuole, invita queste ultime a rappresentarlo in termini piuttosto generici, salvo per ciò che riguarda il docente con incarico di vicario, anche in tal caso senza alcuna garanzia di soddisfacimento della richiesta (infatti su quei posti potranno, se necessario, essere confermate le supplenze oggi in atto).
Ecco un altro effetto, dopo quello della mobilità forzosa, della scelta di costruire un piano di assunzioni partendo dal tetto anziché dalle fondamenta. Non da una rilevazione del reale fabbisogno delle scuole, cui far seguire una nuova politica degli organici e un piano orientato a una decisa stabilizzazione del lavoro precario, ma assumendo come criterio guida la quantità e la distribuzione degli aspiranti docenti iscritti alle GAE e nelle graduatorie concorsuali.
Ecco perché l’organico funzionale risulta alla fine determinato non dalle esigenze delle scuole, ma dal numero di docenti da assumere nelle diverse tipologie di profilo e classe di concorso. Un criterio che è generoso definire “a geometria variabile”, trattandosi piuttosto di una “geometria casuale”.
E’ grazie a questo assurdo modo di procedere che oggi abbiamo ancora 10.000 posti in organico di diritto privi di titolare, e che dei 55.000 posti di “potenziamento” ne vedremo coperti da personale di ruolo solo 42.000. Interessante capire se e come saranno resi disponibili alle scuole i restanti 13.000: tenendo conto di ciò che chiedono, o anche in questo caso predeterminando la tipologia de posti assegnabili? E come? Una situazione per descrivere la quale non sapremmo dire se sia più adatto Pirandello o Kafka.
Altro che “buona scuola”, viene da dire, visto dove la stanno portando le imprudenti alchimie di certi apprendisti stregoni; costretta anche, come se non bastasse, a fare i conti col divieto di sostituzione del personale assente, che si estende fino a sette giorni nel caso dei collaboratori scolastici (chi apre, chiude, sorveglia e pulisce nelle tante scuole che ne hanno uno solo?); o che vede vietata la nomina di supplenti per l’intera durata dell’assenza – persino in caso di maternità – per assistenti amministrativi e tecnici; o che impedisce di sostituire i docenti nel loro primo giorno di assenza. Chi tiene la classe (o la sezione di scuola dell’infanzia) in quella giornata? Facile immaginare il rimedio: il temporaneo parcheggio degli alunni in altre classi o sezioni, con effetti di inevitabile moltiplicazione del disagio. Né andrà meglio quando sarà l’organico potenziato a dover provvedere alle supplenze per assenze fino a 10 giorni. Musica su matematica (o viceversa, a seconda dei casi): altro che ampliamento delle opportunità didattiche! Misure che si rendono necessarie per il contenimento della spesa, ci verrà detto. Non vorremmo, tra incongruenze e anomalie di cui ogni giorno siamo costretti a prendere atto, che alla fine si tagliasse sul necessario, con questa riforma, per investire sul superfluo.Roma, 21 settembre 2015
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola
Sintesi dei contenuti della nota ministeriale n. 30549 del 21 settembre 2015
Il Miur con la nota 30549 fornisce indicazioni sull'“organico del potenziamento” per l'a.s. 2015/16, visto quanto previsto dal comma 95 della legge 107/2015. Tali posti sono finalizzati alla realizzazione di iniziative di potenziamento dell'offerta formativa per il raggiungimento degli obiettivi formativi elencati al comma 7 della legge medesima, nonché alla possibilità di coprire le supplenze fino a 10 giorni come indicato al comma 85.
I posti per il potenziamento, la cui quantità complessiva e il riparto tra le Regioni sono già stati definiti nella Tabella 1 allegata al testo della legge 107, saranno richiesti dalle scuole tramite un'apposita funzione del SIDI che sarà attiva dal 10 al 15 ottobre.
Gli obiettivi sono stati ricondotti ad una serie di “campi di potenziamento” (6 per il primo ciclo e 7 per il secondo) "tendenzialmente corrispondenti alle aree di insegnamento disciplinare". In sostanza la scuola non potrà richiedere docenti di una specifica classe di concorso, ma potrà semplicemente indicare in ordine di priorità tutti i campi di potenziamento previsti. Ciò risponde all'esigenza, secondo quanto previsto dal su ricordato comma 95, di ricondurre l'“organico del potenziamento” nel limite delle graduatorie dalle quali si attingerà per le assunzioni della fase C del Piano Straordinario.
Per evitare che le scuole esprimano un fabbisogno e si ritrovino con l'assegnazione di tutt'altra classe di concorso, la richiesta di fabbisogno sarà dunque generica e le scuole sapranno solo in ultima istanza che tipologia di docenti sarà loro assegnata.
Unica eccezione riguarda la richiesta della specifica classe di concorso corrispondente al vicario del dirigente per il quale è stato disposto l'esonero o il semiesonero ai sensi della nota 1875 dello scorso 3 settembre. Viene ribadito che nel caso di classe di concorso non destinataria di posti di potenziamento (IRC, docente di scuola dell'infanzia ovvero di classe di concorso con graduatorie esaurite) il posto non sarà assegnato: su di esso rimarrà, fino al 30 giugno, il supplente nel frattempo nominato.
La nota 30549 prevede espressamente che le priorità di intervento nell'ambito degli obiettivi di potenziamento, coerentemente con la programmazione dell'offerta formativa sia oggetto di elaborazione e di approvazione da parte degli organi collegiali.
Gli Uffici scolastici regionali entro il 22 ottobre ripartiranno i posti tra le province, tra gli ordini di scuola per il potenziamento del sostegno e tra le classi di concorso, previa informativa alle organizzazioni sindacali. Dal 12 al 20 novembre gli uffici territoriali tramite il SIDI assegneranno i posti alle scuole sulla base del numero degli alunni e tenuto conto delle situazioni di particolare disagio. La dotazione minima per ciascuna scuola è di norma non inferiore a 3 unità, compresi i CPIA, e con un massimo di 8 per gli istituti omnicomprensivi.