Con l’incontro che si è svolto in modalità on line nel pomeriggio di martedì 17 maggio si è avviato formalmente il negoziato per il rinnovo del CCNL relativamente al triennio 2019-2021, essendo scaduto il 31 dicembre 2018 quello attualmente in vigore.
Si è trattato, com’era prevedibile, di un incontro interlocutorio, dedicato soprattutto a definire il metodo di lavoro da seguire per lo svolgimento della trattativa, che a breve scadenza vedrà affrontare la parte comune del contratto, sulla base di un testo alla cui predisposizione sta provvedendo l’ARAN, prima di affrontare in modo specifico le tematiche relative ai diversi settori in cui si articola il comparto istruzione e ricerca (scuola, università, ricerca).
Intervenendo a nome della CISL Scuola, la segretaria generale Ivana Barbacci ha sottolineato come vi sia l’urgenza di definire il rinnovo del contratto, a triennio già ampiamente scaduto e in un contesto che rende ancor più pressante l’esigenza di tutelare le retribuzioni del personale, come premessa a una più generale rivalutazione dei trattamenti economici recuperando una condizione di svantaggio ingiustificata e inaccettabile nei confronti interni e internazionali.
Condividendo la necessità di definire un chiaro percorso e precise scadenze per lo sviluppo del negoziato, ha poi sottolineato una serie di temi che la CISL Scuola ritiene meritevoli di particolare attenzione, ponendo l’accento soprattutto sull’esigenza di recuperare la piena titolarità del contratto rispetto a materie sulle quali si ripropongono interventi per legge, tra cui mobilità del personale, formazione in servizio, articolazione delle carriere e connesso trattamento retributivo. Sono in gran parte, ha ricordato Ivana Barbacci, i temi su cui è in atto la mobilitazione dei sindacati della scuola che contestano per ragioni di merito e di metodo le scelte compiute dal Governo col varo del decreto legge 36/2022.
Sburocratizzazione del lavoro, piena esigibilità di tutti gli istituti previsti nella parte normativa del contratto, implementazione del contratto per gli aspetti riguardanti la didattica digitale integrata e il lavoro agile, alla luce dell’esperienza condotta nei due anni dell’emergenza pandemica, sono altri punti toccati nell’intervento della segretaria generale CISL Scuola, che ha convenuto anche sull’esigenza di una risistemazione complessiva del testo contrattuale volta a razionalizzarne l’impianto, eccessivamente “stratificato”, a vantaggio della chiarezza dei contenuti e della semplicità di lettura.
La trattativa aperta all’ARAN, va precisato, non riguarda l’area della dirigenza, per la quale addirittura si attende ancora l’emanazione dell’Atto di Indirizzo. Un ritardo increscioso che proprio l’avvio del negoziato di comparto rende ancor meno giustificabile e accettabile.