Giovedì scorso la Camera ha votato la fiducia al Governo sul decreto “aiuti”; lunedì è previsto il voto sul testo, che passerà quindi al Senato per la definitiva conversione in legge entro il termine del 15 luglio. Com’era prevedibile, non sono state introdotte le modifiche richieste al fine di consentire l’erogazione del bonus di 200 euro anche al personale precario in servizio fino al 30 giugno, impossibilitato a ricevere il beneficio perché privo di busta paga nel mese di luglio.
Una situazione che ha del paradossale, come espressamente riconosciuto in un ordine del giorno proposto dai deputati Gabriele Toccafondi (Italia Viva), Flora Frate (Azione) e Cosimo Ferri (Italia Viva) e che l’aula ha approvato, impegnando il Governo a prevedere, nel primo provvedimento utile, l’erogazione del contributo anche al personale precario che ne risulta attualmente escluso, prevalentemente – anche se non esclusivamente – appartenente al settore scuola.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame prevede il riconoscimento nel mese di luglio 2022 di un somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 200 euro a favore, tra gli altri, dei lavoratori dipendenti, a condizione che la retribuzione imponibile parametrata su base mensile per tredici mensilità, npon ecceda l’importo di 2.692 euro;
il comma 9 dell’articolo 32 prevede che anche i percettori di NASpI nel mese di giugno 2022 abbiano diritto a un’indennità una tantum di pari importo;
il personale assunto a tempo determinato con contratto fino al 30 giugno 2022 non ricade dunque in nessuna delle due categorie sopra richiamate in quanto a giugno non percepiva ancora la NASpI, essendo ancora sotto contratto, e a luglio non percepisce più alcun stipendio;
vi è una categoria particolarmente colpita da questo evidente paradosso, ovvero quella dei lavoratori della scuola con contratto a tempo determinato sino al 30 giugno, che è, come universalmente noto, una tipologia di contratto molto diffusa nel settore per le sue peculiarità, tanto che, secondo stime sindacali, per il 2022 ha riguardato 150.000 soggetti,
impegna il Governo
a prevedere nel primo provvedimento utile l’erogazione del contributo di cui in premessa anche ai soggetti ivi richiamati, con particolare ma non esclusiva attenzione al personale della scuola.
9/3614-A/90. Toccafondi, Frate, Ferri
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