Giovedì, 27 Marzo, 2014 - 06:30

È stato pubblicato il Rapporto 2012-2013 sui percorsi scolastici dei minori stranieri con cittadinanza non italiana. Realizzato dal MIUR in collaborazione con la Fondazione ISMU (Istituto per lo Studio della Multietnicità), il Rapporto restituisce un quadro di costante aumento degli alunni stranieri sia in termini assoluti (786.630), sia in termini percentuali, con un’incidenza sul totale degli iscritti che passa dall’8,4 all’8,8%. Sempre più numerosi anche gli alunni di seconda generazione: è nato in Italia il 47,2% del totale degli alunni stranieri, ma il dato sale all’80% se si considera la sola scuola dell’infanzia ed al 60% se si considera solo la scuola primaria. La presenza straniera è particolarmente consistente al nord e al centro, nonché nei Comuni di piccola dimensione; l’area di provenienza maggiormente rappresentata è la Romania (148.602), seguono Albania (104.710) e Marocco (98.106). Secondo il Rapporto, permane un «ritardo scolastico ancora significativo» che però si riduce sensibilmente, fino quasi ad annullarsi per gli allievi stranieri nati in Italia che, soprattutto nelle prove di lingua, hanno risultati del tutti simili ai loro compagni nati in Italia e nettamente migliori di coloro che sono nati all’estero. Altri elementi che caratterizzano i percorsi scolastici degli alunni stranieri sono: la precocità dell’avvio (in linea con il dato generale, sono sempre di più i bambini stranieri che iniziano la scuola primaria a cinque anni), il costante miglioramento dei voti, nei quali si avvicinano a passi da gigante ai loro compagni italiani, la forte predilezione per la formazione professionale, scelta dall’80% della popolazione scolastica straniera, quasi sempre per ragioni di carattere economico legate alla necessità di essere presto in condizione di affrontare il mercato del lavoro.  

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