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- I soggetti che sono parti in ricorsi attualmente pendenti in primo grado/appello/Cassazione devono attendere la pronuncia di merito, che presumibilmente dovrebbe tener conto della posizione espressa dalla Corte di Giustizia.
- I soggetti nei cui confronti è stata pronunciata una sentenza di primo/secondo grado di rigetto non ancora passata in giudicato gli avvocati di parte dovranno proporre l’appello/ricorso in Cassazione chiedendo l’applicazione del principio affermato nella sentenza (conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato/risarcimento del danno).
- I soggetti nei cui confronti è stata pronunciata una sentenza di primo/secondo grado di rigetto passata in giudicato potrà essere proposto ricorso solo avverso nuovi contratti a tempo determinato che comportino nuovamente il superamento del limite di trentasei mesi.
- I soggetti che non hanno ancora presentato ricorso, ma che sono attualmente titolari di un contratto a tempo determinato, nel caso in cui abbiano superato il termine dei trentasei mesi previsto dalla normativa comunitaria. In questo caso tali soggetti possono impugnare il contratto al fine di chiedere la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato/risarcimento del danno;
- I soggetti che sono stati titolari di contratti a tempo determinato, con rinnovi che nel tempo abbiano superato complessivamente i trentasei mesi, e non abbiano ad oggi ancora impugnato l’ultimo contratto.
Le nostre sedi territoriali/provinciali mettono a disposizione il servizio di consulenza per informazioni e avvio della procedura di contenzioso. Si raccomanda di accedere al servizio offerto agli iscritti con la documentazione necessaria a sostenere il diritto reclamato (contratti a tempo determinato).