La decisione di procedere al recupero delle somme già corrisposte a chi è passato a una nuova posizione stipendiale nel 2013, oltre a costituire un clamoroso atto di incoerenza tra parole e fatti da parte del Governo, è contestabile sotto diversi profili. Anzitutto quello della legittimità, perché si dà applicazione con effetto retroattivo a norme entrate in vigore in chiusura d’anno; ma soprattutto quello dell’opportunità, dal momento che al prelievo di oggi dovrà seguire la restituzione agli interessati non appena si definirà l’intesa - su cui il confronto è già avviato - per il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni di anzianità.